Nell’ultimo episodio abbiamo visto come costruire una Kanban board fisica.
Ma ora arriva la parte più interessante: come iniziare a popolarla?
No, non con una lista infinita di tutto quello che stiamo facendo o dovremmo fare. Ma con qualcosa di molto più semplice: un approccio incrementale, che parte dal reale, dal presente, da quello che sta succedendo adesso, dal mio punto di vista è la massima espressione del principio “START FROM WHATO YOU DO NOW”.
Parliamo proprio di questo: come rendere viva una board, come fare in modo che ci rappresenti davvero. Che racconti il nostro lavoro, i nostri impegni, i nostri progressi. Non un esercizio teorico, ma uno strumento vivo.
Quello che suggerisco è un approccio molto pratico e, soprattutto, non estenuante. Non ha senso partire cercando di rappresentare tutto: tutte le attività in corso, quelle completate, quelle pianificate. Sarebbe un lavoro infinito, che rischia di non rappresentare la realtà e portarci fuori strada.
Invece, iniziamo da un esperimento leggero.
Un esempio personale: la board di casa
Mettiamo il caso che stia leggendo un libro. Sono sul divano, libro in mano. In quel momento, posso fare una cosa semplicissima: prendo un post-it e lo metto nella colonna "In Progress". Non devo pensarci troppo. Lo sto leggendo? Sì. Allora va lì.
Poi magari alzo lo sguardo, vedo sul comodino un altro libro che voglio leggere. Non l'ho ancora iniziato, ma potrei metterlo in "Next". E se ne vedo un altro che ho già finito? Lo sposto in "Done". Piano piano la board prende vita.
Stessa cosa per altre attività: manutenzione in casa, attività familiari, giardinaggio. Uso colori diversi per tipologie diverse. Non importa che sia perfetto, importa che parli di me e che mi aiuti a pensare meglio.
Non c'è bisogno di fermarsi per costruire la board perfetta. La board si costruisce mentre accadono le cose. Questo è il punto.
Perché funziona?
Perché non crea un carico aggiuntivo. Non stiamo facendo "documentazione" del passato, ma stiamo semplicemente registrando il presente. E poco alla volta creiamo una board utile, reale, funzionale.
Inizio così a prendere confidenza con lo strumento. A testare cosa mi serve davvero. A farmi delle domande: quante cose ho in corso? Perché ho più libri in lettura contemporaneamente? E cosa mi interessa davvero portare a termine?
Provalo dove ha senso
L’esempio che ho mostrato riguarda una board personale, ma il punto non è il contesto domestico.
Il vero invito è: prova questo approccio nei tuoi flussi operativi, nella tua azienda. Anche con una sola attività. Anche partendo da una cosa che stai già facendo.
Perché spesso è lì che il valore esplode: quando la board inizia a parlare del lavoro reale, delle scelte quotidiane, e ci aiuta a orientarle.
Questa è solo una prima esplorazione. Una board viva nasce così: osservando, reagendo, migliorando. Senza pressioni. Con curiosità.
Se ti interessa approfondire questi temi nel tuo team o nella tua organizzazione, questo è il mio lavoro: accompagno persone e aziende nell'adozione progressiva del metodo Kanban, partendo da ciò che c'è e costruendo insieme ciò che serve. Nessuna presentazione, nessuna demo: solo una conversazione.
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